Le origini storiche della gramigna: informazioni e curiosità

Gramigna vuol dire Emilia Romagna. Non ci sono importanti testimonianze storiche che ci raccontino l’origine di questo caratteristico formato di pasta, tuttavia esso si identifica perfettamente nella tradizione regionale, essendo tipicamente abbinato ai sughi classici della nostra terra, dal ragù di salsiccia a quello alla bolognese.

Il suo nome è legato alla somiglianza con il seme di una delle più note graminacee: si tratta infatti di una sorta di bucatino corto e arricciato, simile appunto alla pianta erbacea chiamata gramigna.

La gramigna (pasta) originariamente nasce come pasta fresca all’uovo, ma con l’andare degli anni è stata proposta anche come pasta secca di grano duro. Di tanto in tanto si trova anche nella versione paglia e fieno, ossia gialla (per la presenza dell’uovo nell’impasto) e verde (per la presenza di spinaci).

Noi di Pasta Fresca Rossi prediligiamo la versione fresca e “gialla”. Una gramigna che trafiliamo al bronzo, in un processo produttivo attento e rigoroso, per renderla più porosa e quindi perfetta per trattenere il condimento.


COME CUCINARE LA GRAMIGNA?

Se vogliamo rispettare la tradizione dell’Emilia Romagna, dobbiamo affidarci all’abbinamento con il ragù rosso a base di salsiccia. Tuttavia andando per osterie e trattorie tipiche potremo trovarla anche in versione “bianca” con panna e salsiccia, oppure con succulenti ragù di carne (non solo a base di salsiccia) o altri sughi a base di pomodoro. Altre versioni classiche sono la gramigna con salsiccia e panna e con aggiunta di funghi o piselli, ma potete sperimentare anche ricette più creative, che possano valorizzare questo sfizioso formato della tradizione emiliana.

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