Storia e origine dei Passatelli, un’eccellenza tutta (o quasi) romagnola

Quando si parla di pasta fresca, l’Emilia-Romagna è in prima linea. Sono tante le eccellenze che caratterizzano la regione: lasagne, tortellini, cappelletti, tortelli… insomma, chi più ne ha più ne metta. Tra queste, ci sono anche i celebri Passatelli, tipologia di pasta oggi diffusissima in tutta Italia ma che ancora non tutti conoscono.

Proprio per voi oggi faremo un viaggio nella storia, per scoprire più da vicino e in dettaglio l’origine di questa grande eccellenza. Partiamo!

TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SULL’ORIGINE DEI PASSATELLI

La storia di questa pasta non è ben definita, ma sicuramente ha avuto inizio nella bassa Romagna, forse insieme alle province di Pesaro e Urbino.

Qui, nei tradizionali casolari, le famose “azdore” (le donne di casa romagnole) utilizzando pochi e semplici ingredienti crearono questa specialità, derivante probabilmente dalla “tardura”, minestra a base di uova, formaggio e pangrattato tradizionalmente data alle donne che avevano appena partorito per recuperare le forze.

È proprio da questa semplice ricetta che nacquero i Passatelli: stessi ingredienti (ad eccezione di qualche aroma) ma una consistenza completamente diversa. L’impasto realizzato infatti, contrariamente alla “tardura”, è più sodo e per questo è necessario uno strumento per realizzarli.

Quale? Il famoso ferro (“e fèr“), un disco leggermente convesso ricoperto di fori e dotato di due manici in legno. Grazie alla pressione esercitata sull’impasto dai fori escono i Passatelli (ecco spiegata quindi l’origine del nome: per farli l’impasto deve “passare” attraverso i fori dello strumento). Oggi il ferro è molto difficile da trovare, e sono per lo più le “azdore” che lo utilizzano. Per questo si preferisce uno schiacciapatate dai fori più larghi.

L’IMPASTO DEI PASSATELLI

Come abbiamo detto precedentemente i Passatelli derivano dalla “tardura”, e come le eccellenze italiane migliori, erano fatti con ingredienti poveri: pane raffermo, formaggio indurito e qualche uovo. Troviamo la ricetta anche nell’Artusi, dove consiglia anche l’aggiunta del midollo, per renderli più teneri.

Ovviamente oggi la ricetta si è evoluta, e proprio dalla zona del modenese arriva la ricetta che tutti oggi utilizziamo, nobilitata negli ingredienti e ancora più saporita: 1 uovo per ogni 100gr di impasto, formato per metà da Parmigiano Reggiano e per metà da pangrattato. A questi ingredienti si aggiungono, a seconda della ricetta preferita, scorza di limone e/o noce moscata.

COME MANGIARE I PASSATELLI

In origine i Passatelli erano cotti e serviti con brodo di pollo o cappone, in alcuni casi di manzo. Con la diffusione della ricetta ovviamente si è evoluto anche il modo di servirli. Per primo troviamo l’utilizzo del brodo di pesce, ricetta diffusa soprattutto in riviera e con gli anni anche la versione “asciutta”. In questo ultimo caso si utilizza più Parmigiano e più pangrattato, in modo da ottenere una consistenza più soda che si mantiene anche dopo la cottura.

Ora che conosci alla perfezione l’origine e la storia dei Passatelli siamo sicuri che li apprezzerai ancora di più. Allora scopri subito più da vicino quelli realizzati da noi, rigorosamente tradizionali e perfetti sia da servire in brodo sia asciutti!

 

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